MILLION MARIJUANA MARCH – Roma, Sabato 9 Maggio 2009

Villa Ada Crew e BabaBoomTime in session durante l’ormai nota manifestazione/street parade antiproibizionista, la Million Marijuana March di Sabato 9 Maggio 2009!!!

Listen Reggae Music and Follow the Truck!!! 😉

La million marijuana march è un’iniziativa mondiale lanciata nel 1999 dal sito statunitense http://www.cures-not-wars.org. Sbarcò nel nostro paese il 5 maggio 2001 con la campagna di autodenuncia di massa “Signor giudice ho piantato un seme” che raccolse circa 1100 autodenunce tra Palermo, Milano e Roma dove il 05-05-01 furono consegnate 645 autodenunce assieme ad alcune piantine di cannabis alla caserma dei carabinieri di piazza Venezia da una delegazione di nove persone al termine di una street antiprò partita da piazza della Repubblica e aperta da una delegazione di indiani Lakota.

Il giudice per le indagini preliminari prosciolse i nove in istruttoria preliminare stabilendo che non vi era reato e la vicenda si concluse quindi senza conseguenze penali oltre che per la delegazione anche per tutti gli autodenunciati nei confronti dei quali non fu mai iniziata nessuna azione legale. Da allora ogni anno il primo fine settimana di maggio l’Italia partecipa con Roma all’iniziativa mondiale che, partita dalle poche decine di città del 1999, coinvolge ormai più di 300 città su tre punti rivendicativi da sempre uguali in tutto il mondo: 1) fine delle persecuzioni per i consumatori. 2) diritto all’uso terapeutico della Cannabis per i Pazienti 3) diritto a coltivare liberamente una pianta che è parte del patrimonio botanico del Pianeta. In sintesi riteniamo che: la coltivazione della cannabis sia un DIRITTO NATURALE (come per il basilico o il prezzemolo), acquisito al momento della nascita sul Pianeta Terra, come respirarne l’aria, bagnarvisi nei mari, berne le acque, calpestarne il suolo ecc. Il patrimonio botanico dell’intero pianeta appartiene al genere umano, qualsiasi tentativo di privatizzarne, brevettarne o vietarne anche solo una parte è un furto a all’umanità intera.

La Million Marijuana March è una iniziativa ormai collaudata, è radicata in tutto il Pianeta e anche nel nostro paese, dove, nelle ultime edizioni, le sempre più partecipate parate M.M.M. hanno attraversato Roma da Piazza della Repubblica a Piazza Bocca della Verità, con molte decine di migliaia di consumatori e consumatrici danzanti dietro ai camion sound. Per la prossima edizione, sabato 9 Maggio 2009 (la nona italiana a Roma e la undicesima per il resto del mondo) ci aspettiamo una partecipazione ancora maggiore dato il carattere esponenziale dell’iniziativa mondiale. Dall’entrata in vigore del D.L. 49/06  (tristemente noto come “legge Fini/Giovanardi”) , fatta furbescamente passare negli ultimi giorni del precedente governo Berlusconi all’interno del pacchetto decreti urgenti per le olimpiadi di torino 06, abbiamo assistito alla sua applicazione progressivamente sempre più aspra. Nei due anni del successivo governo Prodi, nonostante avesse nel suo programma la cancellazione di questa infame legge, nulla è stato fatto, tradendo di fatto le aspettative di quante/i lo avevano votato, sperando in un cambiamento. Il risultato è un progressivo riempimento delle patrie galere di consumatori e consumatrici beccati con qualche canna o piantina, mentre nei posti dove prima si trovava erba o fumo (bar, muretti, giardinetti ecc.) ora sono di gran lunga più facilmente reperibili droghe pesanti, soprattutto cocaina ( ma anche l’eroina, consumo obsoleto che credevamo relegato agli anni ’80 e in via d’estinzione). Ciò è dovuto al fatto che le condanne per chi è beccato con pochi grammi di erba o altro, sono identiche, ma i profitti sono ovviamente maggiori  per chi spinge coca. Anzi, i rischi per chi decide di autoprodurre il proprio consumo autocoltivandosi le proprie piante sono addirittura maggiori di chi spaccia per professione, dato che l’autocoltivazione è equiparata alla produzione di “droga”, come se avere alcune piante e una raffineria fossero la stessa cosa.

Italia è forse l’unico paese europeo dove nelle metropolitane e stazioni ferroviarie, dopo gli attentati terroristici di Londra e Madrid, circolano cani antidroga anziché antiesplosivo, cani che potrebbero essere impiegati più proficuamente nei porti dove arrivano container carichi di merce da tutto il mondo, ma ci sarebbe il pericolo di pestare i piedi agli amici degli amici e allora è più conveniente fermare qualche pischello/a con due canne in tasca, nella metro, o davanti alle dance hall reggae nel Salento, dove i “tutori della legge” fanno pesca a strascico con l’ausilio delle unità cinofile http://lamusicanonsiblocca.wordpress.com/comunicato-e-appello/

Del resto in tutto il paese, da nord a sud, grazie alle “servitù militari”, eredità fossile della guerra fredda, sono innumerevoli i porti e gli aeroporti sotto il controllo USAF, dove non essendo previsto alcun controllo doganale potrebbero transitare quantitativi illimitati di qualsiasi merce. Ciò che interessa veramente ai vari governi che si sono susseguiti dal dopoguerra a oggi, non è contrastare il traffico, che produce enormi profitti esentasse,  ma perseguitare la cittadinanza consumatrice dato che il proibizionismo è un fenomenale strumento di controllo, ricatto e repressione di massa. Da circa due anni nel nostro paese se si é fermati con due canne in tasca viene spesso perquisita immediatamente l’abitazione. Per la prima volta in decenni di proibizionismo, da quando è in vigore il D.L. 49/06, nei periodi tra l’estate e l’autunno, nelle campagne e nei piccoli paesi di provincia, persone additate come consumatori hanno subito “perquisizioni preventive”, alla ricerca, nei propri orti, di piante che non c’erano.

Il proibizionismo non è altro che la tassa sul consumo di sostanze illegali che governi collusi o conniventi con le narcomafie pongono sulla pelle di milioni di consumatori/trici, in favore del narcotraffico gestito da mafia, ‘ndrangheta e camorra a cui è di fatto affidato il monopolio dell’importazione, produzione e distribuzione delle sostanze illecite. Ogni pianta, ogni grammo di erba autoprodotta sono denaro sottratto ai signori del vapore, difendere le ragioni del proibizionismo significa difendere gli affari dei mafiosi.

La Cannabis inoltre è una pianta fitodepuratrice, capace di disinquinare i terreni assorbendo e trattenendo nelle sue fibre i metalli pesanti e gli anticrittogamici presenti nel terreno, per questo motivo è importante che sia coltivata seguendo i dettami dell’ agricoltura biologica, in luoghi dove non solo il terreno ma anche l’aria è pulita, dato che si tratta di una pianta resinosa sulle cui cime fiorite si attacca qualsiasi particella e non si può lavare come si fa con i pomodori o la lattuga. Alcuni anni fa ci furono dei morti a causa del vino al metanolo, immediatamente entrarono in azione i N.A.S. che analizzarono i vini di tutte la marche in commercio ritirando dal commercio i vini contraffatti, ciò fu possibile grazie al fatto che il vino è legale e l’etichetta reca l’indicazione dei produttori, a differenza dei prodotti illegali, venduti al mercato nero, su cui non c’è nessuna etichetta o certificato di qualità o lista degli ingredienti. Sostenere il proibizionismo è non solo antietico, dato che favorisce gli affari delle narcomafie, ma anche pericoloso per la salute pubblica, dato che non è possibile alcun controllo qualitativo e ciò getta milioni di cittadini/e nelle mani di mercanti senza scrupoli, la cui unica legge è il profitto. Tutte le ultime edizioni le abbiamo dedicate alle vittime del proibizionismo, da Giuseppe Ales a Federico Aldrovandi, da Alberto Mercuriali a Aldo Bianzino, uccisi non dalla “DROGA” ma assassinati dal proibizionismo. Questa nona edizione della Million M. M. la dedichiamo a uno di noi che non ne aveva mai saltata una, un amico scomparso, portato via da una malattia che non lascia scampo, la chiamano il “male del secolo”, prodotto di questa civiltà, di questo mondo impossibile, che in nome del profitto, senza preoccuparsi della futura vivibilità del pianeta, ha coimbentato  interi fabbricati con amianto, inquinato le falde acquifere e i campi coltivati con diossina,  metalli pesanti, anticrittogamici e diserbanti, sparso nell’aria polveri sottili con gli inceneritori e piombo e  benzene con i derivati dei combustibili fossili, bucato l’ozono immettendo nell’atmosfera quantità di CO2 superiori all’ossigeno prodotto dalle sempre più ridotte foreste, saturato le aree abitate di onde elettromagnetiche, riempito i fondali marini di mercurio, nutrito gli allevamenti con O.G.M. che poi arrivano sulle nostre tavole (rientrando nella catena alimentare sotto forma di latticini, salumi e bistecche)  e utilizzato l’uranio per scopi bellici e civili. Una civiltà che attua sistematicamente la distruzione dell’intero ecosistema ma punisce la coltivazione di cannabis. Ciao Antonio, ci mancherà il tuo sorriso e la tua musica, la tua semplice ma ricchissima felice serenità, ciao Big Dread, padrone di niente, servo di nessuno.

Per quanti volessero partecipare con carri sound è necessario leggere e accettare il codice d’autoregolamentazione 2009 e inviare una mail a:
giornatamondiale@millionmarijuanamarch.info

Dal sito italiano è possibile accedere ai tantissimi siti M.M.M. di tutto il pianeta linkati Tra i quali segnaliamo:

http:/www.cannabisculture.com

http://www.Millionmarijuanamarch.com

http://www.pot-tv.net/

http://gallery.marihemp.com/2006flyers?page=1

http://www.cures-not-wars.org/gallery/index.html

  1. joka Said,

    SI uniscono al carro anche
    SOULT ROOTS
    LDM
    WOMEN IN REGGAE

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